giovedì, giugno 16, 2011

LeLuci&LeRane







Ho fame. Mangio ogni due ore. O meglio mangerei ogni due ore ma mi trattengo. In questa notte che qui da casa mia è uguale a tante altre notti, qualcuno mi scrive che è una notte molto buia. Niente luna. Buia e con le luci lontane. Sembra la notte dell'amore, qualcuno mi scrive.
Ma io so che non è così: so che la luna c'è, è solo che non si vede.
Io non vedo le luci della francia e non sento le rane.
Le rane al buio sentono la luna e così io immagino le luci della francia.
Immagino. Osservo. Immagino.
Quando penso, osservo.
Quando cammino, osservo.
È così che li ho visti.
Stavano sul ponte e si parlavano, un po' gesticolando.
Ho ripreso con gli occhi gli ultimi istanti del loro conversare. Non lo so da quanto erano là, né posso sapere se era stato un incontro occasionale. Però si conoscevano. Lui ha scritto qualcosa su un piccolo foglio. Poi l'ha spezzato in due. Uno l'ha passato a lei che lo ha messo in borsa, l'altro se l'è infilato nella tasca dei pantaloni. Sorridevano.
Poi si sono salutati, timidamente e senza guardarsi. O meglio, erano talmente imbrazzati che i loro sguardi scivolavano a terra non appena gli
occhi s'incrociavano.
È proprio questo che mi ha costretta a fermarmi. Ai piedi del ponte, mentre stavo percorrendo la strada che ogni giorno faccio per recarmi al lavoro.
Si sono salutati e lei gli ha voltato le spalle ed ha cominciato a fare gli scalini del ponte in discesa, appena un poco distante da me.
Aveva un'espressione di esplosiva felicità e la mano davanti alla bocca per tenersi una risata di dentro.
Gli occhi brillanti come due pietre preziose.
Immediatamente mi sono concentrata su di lui.
In alto, sul ponte, s'era voltato per scendere dalla parte opposta ma, fatti due passi, s'è bruscamente fermato, ed un istante dopo s'è tirato fuori dalla tasca dietro dei jeans il pezzo di carta e l'ha guardato.
E aveva l'altra mano sulla testa a grattarsi i capelli e sulla bocca quel sorriso, e gli occhi che luccicavano.
È rimasto fermo, immobile, là in alto sul ponte davanti al supermercato. Ed io lo guardavo, timorosa che mi vedesse.
Mi sembrava di rubare qualcosa di prezioso. Mi si è bloccato il respiro.
Mi sono dimenticata di respirare quando, guardando lei che ora aveva fatto qualche passo oltre il ponte, mi son accorta che anche s'era fermata, e leggeva il foglietto che teneva in mano.
E con le dita dell'altra mano si rigirava ciocche di capelli.
La strada era piena di gente. Turisti e lavoratori. Bambini con le patatine del mcdonald ed extra comunitari che vendono le loro borse finte.
Ma a me è sembrato che tutta quella gente in movimento all'improvviso si bloccasse e che l'unica cosa a creare energia in quella grande e larga via fossero quei due giovani.
Ehi giratevi!, avrei voluto gridare loro. Vi siete innamorati! Io lo so!
Lo so, ne sono certa. Lo so come so che questa sera c'è una palla di luna anche se non si vede. Me la sento nella pancia che pulsa come la via vena aorta.
Blop. Blop. Blop.
Cra. Cra. Cra. Le rane si parlano nel buio della notte. Parlano in italiano e alcune parlano anche il francese, e poi le luci della francia son sempre accese nella notte. La notte dell'amore.
Chissà chi dei due ha telefonato prima.
Chissà se si son ritrovati.
Chissà se l'odore del primo bacio è stato loro familiare.
Chissà se mi passerà questa fame.
Di te.
Fuori, più lontano, una palla rossa nel cielo nero.

9 commenti:

  1. E' questo l'amore di cui parlo da secoli e se poi sarà solo passione pazienza. Era proprio la notte giusta. Vorrei tanto aver fame,sto dimagrendo.

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  2. grazie delle rane e delle luci: a buon rendere. ti pare che abbia imparato come si fa a commentaro non da anonimo?

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  3. AUT, dimagriamo insieme. Mangeremo solo rane al chiar di luna .
    cri cri

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  4. Ah ah,cri cri è carina. Le rane hanno provato una volta a rifilarmele,mai più. È il cuore a dimagrire,non capisco perché ma non mi viene fame...dicono io sia stano. Dubito.

    Lo scritto è bellissimo,intreccia realtà ed immaginazione,hai visto con i miei occhi,niente male. Per il resto vuoi dirmi che quella mail con relativo spiegone non siano serviti a nulla? Aaargh!

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  5. Perché a me la fame non passa mai? Uffa! no.snob

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  6. Io credo che il foglietto gli sia scappato di mano per una folata di vento in quel riscontro a porte aperte che è il ponte di calatrava. ma anche no. ed evito di firmare l'anonimato.

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  7. Busta numero uno o busta numero 2?

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